Truffe Online nel 2025: come colpiscono i Business Digitali
È nato prima Internet o le truffe online? Iniziamo questa nostra nuova guida con una domanda leggermente provocatoria, proprio perché il tema in questione è uno di quelli sempre “caldi”.
In generale, è sì un fenomeno di cui si parla. Peccato, però, che la prospettiva presa in considerazione sia prevalentemente quella del cittadino privato.
Purtroppo, anche chi lavora online può caderne vittima e, nei prossimi paragrafi, parleremo proprio delle insidie che colpiscono il mondo del lavoro digitale.
Truffe online: cosa sono esattamente? Cosa dice la legge nel 2025?
Nel parlare comune, l’espressione “truffe online” è da considerarsi come una sorta di “calderone” che comprende anche altre fattispecie di reato, alcune anche piuttosto gravi.
Infatti, all’art. 640, il codice penale recita testualmente: “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”.
Le insidie che possono colpire chi lavora online, però, possono anche configurare il reato di “Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico” ex art. 615ter c.p., ma anche di “Sostituzione di persona” ex art. 494 c.p., di “Frode informatica” ex art. 640 ter c.p. e di altri ancora.
Tranquillo, in questa guida non ti annoieremo parlando di diritto e di giurisprudenza. Tuttavia, abbiamo comunque ritenuto opportuno fare qualche cenno, giusto per farti comprendere meglio la portata dei rischi che corre chiunque utilizzi la rete, anche per scopi lavorativi.
Le truffe online in contesto lavorativo: un’insidia di cui si parla troppo poco
Prima di vedere le dettaglio tutte le possibili truffe online che possono colpire i lavoratori digitali, dobbiamo parlarti di un aspetto molto importante, ma inspiegabilmente poco considerato.
Tutte le volte in cui gli organi di informazione tirano in ballo tale argomento, lo fanno narrando narrando le storie di privati cittadini.
Si sente solo di rado parlare di truffe online che colpiscono chi usa la rete per lavorare, sebbene a livello statistico siano quelli ad essere più colpiti.
Il motivo? Beh, è davvero semplice e, per certi versi, pure banale. “Business online” significa giro di soldi, proprio quello che cercano i criminali.
Per carità, nessuno dovrebbe diventarne vittima, ci mancherebbe altro. Tuttavia, chi ha un’attività lavorativa digitale subisce un doppio danno.
Quello diretto, derivato dalla sottrazione dei soldi o dei dati, ma anche quello indiretto, ossia lo stop e la perdita di performance del proprio business.
Le principali truffe online che colpiscono anche i business digitali nel 2025
Le principali truffe online che colpiscono in particolar modo anche chi ha un business digitale, sono:
- Phishing
- Prodotti o servizi inesistenti
- Spoofing
- Finte donazioni
- Pagamenti anticipati
- Circostanze “borderline”
Come vedi tu stesso, sono diversi i rischi a cui si può andare incontro nel momento in cui si decide di usare la rete, anche e soprattutto per motivi lavorativi.
Prima di vederli nel dettaglio uno ad uno, ricorda che per combatterli non ti basterà certo qualche antivirus o antispam.
Ovviamente sono strumenti che devi utilizzare, ma si rivelerebbero del tutto inutili senza usare un minimo di logica e di cervello.
Ecco perché vogliamo parlartene in modo dettagliato o approfondito. Conoscendo questi rischi a fondo, potrai cogliere subito i primi campanelli di allarme, anche quando gli strumenti informatici non intervengono perché non si è in presenza di una minaccia informatica propriamente detta.
1. Phishing
Iniziamo a vedere le principali truffe online del 2025 che colpiscono in particolar modo anche chi ha un business digitale parlando del “phishing”.
Sebbene ci siano infinite varianti, il meccanismo di fondo è sempre lo stesso. Il cyber-criminale si avvale di tutta una serie di tecniche con cui, principalmente, va a “pescare” dati sensibili per la rete.
In molti casi, vengono attuate inviando al mal capitato delle comunicazioni di posta elettronica, spacciandole come provenienti dal proprio istituto di credito, ma anche dal pannello di controllo del proprio e-commerce, ad esempio.
All’interno di tali comunicazioni, poi, viene sempre fatta menzione di un fantomatico problema (autenticazione per l’accesso, conferma dell’identità, ecc.) che può essere risolto solo ed esclusivamente inviando i propri codici di accesso al centro assistenza (che, in realtà è lo stesso cyber-criminale).
Quindi, se ricevi qualche comunicazione in tal senso, prima di fare qualcosa contatta il vero centro assistenza clienti, chiedendo spiegazioni in merito.
2. Prodotti o servizi inesistenti
Sempre a proposito delle truffe online più comuni del 2025 vi è quella che consiste nella vendita di prodotti o servizi inesistenti. Un “classico”, oseremmo dire.
Può colpire benissimo anche chi lavora online, proprio perché ogni attività ha delle spese. Possono essere i fornitori, certamente, ma anche gli investimenti che si fanno per migliorare il proprio rendimento.
Ad esempio, i corsi di formazione, piuttosto che di aggiornamento o quant’altro. Non solo, questa comunissima tipologia di truffe online può riguardare anche la fornitura di strumentazione operativa, come dominio, hosting, CMS e via dicendo.
Detto ciò, qualora fossi alle prese con un acquisto presso un fornitore o un venditore che non conosci, prova ad effettuare qualche ricerca in rete.
Nonostante molti truffatori seriali utilizzino nuove identità digitali di volta in volta, il loro “modus operandi” rimane sempre lo stesso.
3. Spoofing
Quando parliamo di truffe online che colpiscono anche chi ha un business digitale, dobbiamo considerare anche il così detto “Spoofing”. Ne hai mai sentito parlare?
Molto sinteticamente, questa tecnica consiste nel fingersi qualcun altro, con lo scopo di sottrarre dati sensibili.
Per certi versi, possiamo considerare “Spoofing” e “Phishing” come complementari. Nonostante ciò, il primo si riferisce, per lo più, alla creazione dell’esca con cui trarre in inganno la vittima.
Ad esempio, siti web falsi, identici in tutto e per tutto ad altri di reali e molto autorevoli.
Non solo, vi è anche la falsificazione di e-mail (che sembrano provenire da mittenti conosciuti e verificati), di SMS e persino di chiamate telefoniche.
C’è anche da dire che, al giorno d’oggi, i cyber-criminali possono anche contare sull’Intelligenza Artificiale per realizzare delle “esche” sempre più efficaci.
4. Finte donazioni
Sapevi che il fenomeno delle truffe online può riguardare anche le finte donazioni? Se porti avanti un business digitale con partita IVA italiana, sai benissimo che puoi sfruttare questo strumento finanziario per ottenere detrazioni e deduzioni.
Certo, in primis bisognerebbe farlo per aiutare gli altri. Nonostante ciò, sono diversi i liberi professionisti che ricorrono alle donazioni proprio per risparmiare qualcosa sulla prossima dichiarazione dei redditi.
Ad ogni modo, i finti enti di beneficenza sono tra le realtà criminali più comuni in rete, quindi devi sempre informarti bene prima di tirare fuori anche 1 solo singolo euro.
Non facendo così, oltre a dare i tuoi soldi a persone che non ne hanno bisogno, non potresti nemmeno detrarre o dedurre la cifra dalla dichiarazione dei redditi.
5. Pagamenti anticipati
Tra le varie tipologie di truffe online, vi sono anche quelle che riguardano i pagamenti anticipati.
Per carità, stiamo parlando di una possibilità finanziaria perfettamente legale e utilizzata da tantissime realtà legittime e che lavorano in modo serio.
Purtroppo, però, vi sono dei casi in cui i criminali pretendo il pagamento anticipato senza, però, erogare effettivamente il bene o servizio in questione.
Oppure, lo erogano, ma solo parecchio tempo dopo.
Anche in questo caso, ciò che puoi fare è informarti bene in merito a chi stai dando i tuoi soldi, in modo da capire se si tratti effettivamente di un servizio legittimo e privo di rischi.
6. Circostanze “borderline”
Chiudiamo la rassegna delle principali truffe online del 2025 che colpiscono anche business digitali parlando delle circostanze “borderline”.
In parole povere, parliamo di quelle situazioni che, per via di tutta una serie di fattori, non sempre vengono considerati veri e propri reati dall’autorità giudiziaria italiana.
Un esempio?, Beh, i famosi “Fuffa Guru” di cui si sente spesso parlare e su cui abbiamo persino realizzato una guida di approfondimento.
Perché sono da considerarsi “borderline”? Beh, per quanto le loro offerte siano assurde, presentarle con la formula “Puoi guadagnare una seconda entrata fino a XXX euro al mese” li mette al riparo da eventuali conseguenze di carattere legale.
Truffe online del 2025 che colpiscono il mondo del lavoro digitale: conclusioni
- Nel parlare comune, l’espressione “truffe online” è da considerarsi come una sorta di “calderone” che comprende anche altre fattispecie di reato, alcune pure piuttosto gravi.
- Paradossalmente, quello di “Truffa” propriamente detto è uno di quello che prevede le pene più basse, a differenza del reato di “Sostituzione di Persona”, “Violazione di sistemi informatici” ecc.
- Detto ciò, quando si parla di truffe online, molto spesso lo si fa riferendosi ai privati. Tuttavia, è un fenomeno che può colpire anche chi conduce un business digitale, qualunque esso sia.
- In conclusione, quali sono le truffe online del 2025 che colpiscono anche chi lavora sul Web? Le principali sono: Phishing, prodotti o servizi inesistenti, Spoofing, finte donazioni, pagamenti anticipati e alcune circostanze “borderline”, come i “Fuffa Guru”.
- Sebbene sia importantissimo dotarsi di antivirus, antispam e di altri strumenti informatici, l’unico modo per non diventare una vittima è quello di “accendere il cervello” e riflettere bene prima di replicare a qualunque messaggio o comunicazione sospetta.