Lavoro: nascita, evoluzione e come trovarlo nel 2024
Ti sei mai fermato un secondo per riflettere su cosa sia davvero il lavoro al giorno d’oggi, nel 2024? Cosa spinge davvero l’essere umano ad alzarsi ogni mattina per faticare?
E ancora, come si è evoluto il lavoro nel corso della storia?
Sono solo alcune delle domande a cui risponderemo in questa guida dedicata proprio ad una di quelle attività che diamo per scontato.
Chiaramente, più avanti non mancheranno nemmeno i consigli pratici per realizzarsi sia sotto il profilo economico, che personale.
Il lavoro: si tratta di virtù, o di necessità? Premesse iniziali
L’attività che nel 2024 conosciamo come “lavoro” ha avuto una lunghissima evoluzione nel corso della storia dell’umanità.
È, senz’altro, uno degli argomenti più vasti che si possano trattare.
Tuttavia, se analizziamo quella che è la situazione riferita al mondo Occidentale odierno, possiamo distinguere 2 grandi filoni di pensiero.
C’è chi ritiene il lavoro una mera necessità, al pari di quelle fisiologiche del corpo umano. Quindi, in sostanza, meno si lavora, meglio è.
Al contrario, c’è chi fa del lavoro la propria ragione vita, senza cui sarebbe impossibile vivere.
Perché queste considerazioni? Beh, sappiamo tutti quanto, al giorno d’oggi, sia difficile trovarlo, incluso il lavoro stagionale di cui parliamo nel rispettivo approfondimento.
Di conseguenza, prima di inviare curriculum a destra e a manca o in alternativa, rassegnarsi alla perenne disoccupazione, è bene riflettere sulla propria persona e su quali siano i reali obiettivi da raggiungere.
Ecco perché abbiamo deciso di scrivere questa guida, in cui faremo molteplici riflessioni, anche di carattere storico.
Il nocciolo della questione è che il lavoro c’è, ma, siccome negli ultimi anni è cambiato parecchio, bisogna cercarlo con una diversa mentalità.
La storia del lavoro: come funzionava nell’antichità
Per capire realmente il mondo del lavoro del 2024, è fondamentale dare uno sguardo al passato.
Naturalmente, ci limiteremo a fare solo considerazioni di carattere generale riferite a seguenti periodo storici:
- Preistoria
- Età Antica
- Medioevo
Insomma, parliamo di migliaia e migliaia di anni di storia, di conseguenza, non possiamo certo approfondire ogni singolo dettaglio.
Ciò che ci preme, è evidenziare gli aspetti più salienti, in special modo quelli che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a cambiare significativamente la società.
Al tempo stesso, però, facendo questo “tour” all’interno dell’evoluzione del mondo del lavoro nel corso dei millenni, noterai un fattore piuttosto curioso.
L’uomo “delle caverne” si alzava all’alba e rimaneva impegnato in determinate attività per gran parte della giornata, né più, né meno rispetto all’odierno professionista.
Tra l’altro, conoscere il passato e il presente ci permette di affrontare meglio le sfide che verranno in futuro, dal momento che il lavoro è in continua e costante evoluzione.
1. Preistoria
Nella Preistoria non esisteva il lavoro per come lo intendiamo oggi.
Tra l’altro, all’epoca non esisteva nemmeno il baratto, figuriamoci i soldi.
Nonostante ciò, gli esseri umani di allora erano quotidianamente impegnati in specifiche attività, per certi versi non molto diverse da quelle odierne.
Inizialmente, gli uomini si dedicavano alla caccia, mentre le donne provvedevano alla raccolta di vegetali selvatici commestibili e, chiaramente, all’accudimento della prole.
La sostanziale differenza rispetto ad oggi è che, ad esempio, l’attività di caccia non era finalizzata allo scambio, ma, bensì, alla completa auto-sussistenza.
Con il passare dei secoli, i nostri antenati hanno imparato anche a coltivare determinate specie vegetali ma, anche in questo caso, il raccolto era destinato unicamente al nucleo familiare.
Quindi, in definitiva, il “lavoro” nella Preistoria, ossia il motivo che spingeva le persone ad alzarsi e faticare ogni mattina, comprendeva tutte quelle attività finalizzate interamente alla propria auto-sussistenza.
2. Età Antica
Sempre a proposito della storia del lavoro, a partire dal 3500 a.C., gli studiosi determinano la così detta “Età Antica”.
È da poco terminata quella “dei Metalli” e l’essere umano inizia ad organizzarsi in strutture sociali mano a mano sempre più complesse.
Infatti, la fabbricazione degli utensili ha portato un notevole benessere all’umanità dell’epoca. Da un lato, permettevano di realizzare le stesse cose della Preistoria, ma in modo più veloce.
Dall’altro, invece, consentivano di svolgere nuove attività.
Tutto ciò, ha dato vita ad un fenomeno economico-sociale di grandissima importanza. Stiamo parlando del baratto.
Ciò, ha spinto le persone a lavorare, ovvero svolgere agricoltura, caccia e pesca, non solo per la propria sussistenza, ma anche per avere qualcosa da scambiare.
Da qui in poi la situazione si è evoluta rapidamente, anche grazie alla nascita dell’Impero Romano.
2.1 L’impero Romano e la sua un’eredità
L’Antica Roma merita, senz’altro, un’ampia parentesi di approfondimento in merito all’evoluzione del lavoro.
Infatti, per quanto tale epoca possa sembrare lontana, in realtà non appare così “distante”.
Prima di tutto, l’Impero Romano coniava la valuta utilizzata per gli scambi commerciali, in sostituzione al baratto. In pratica, un po’ come un moderno Stato e la sua rispettiva “Zecca”.
Non solo, sempre restando in questo periodo storico, notiamo che le persone libere (purtroppo c’erano anche gli schiavi) non impiegavano più il loro tempo in attività finalizzate alla sussistenza diretta, ma, al contrario, per percepire un compenso economico.
Senza contare che nell’Antica Roma nacquero delle professioni che esistono ancora oggi.
Ad esempio, il politico, il militare, l’insegnante e l’avvocato, per non parlare dell’architetto, dell’idraulico e del barbiere.
Ovviamente, continuavano ad essere praticate l’agricoltura, la pesca e la caccia, seppur di meno rispetto al mondo preistorico.
3. Medioevo
Concludiamo questa prima parte della nostra guida dedicata all’evoluzione del mondo del lavoro nel corso della storia dando uno sguardo al Medioevo.
Senza dubbio, si tratta di un altro periodo estremamente importante per l’umanità, anche grazie al continuo progresso tecnologico.
Non a caso, verso la fine di tale periodo (intorno al 1450 d.C.), un certo Johann Gutenberg inventò un torchio tipografico a caratteri mobili che, a tutti gli effetti, diede vita a quella che oggi chiamiamo “Stampa”.
Ad ogni modo, la società Medioevale riteneva quello che noi chiamiamo “lavoro” sinonimo di povertà assoluto.
Insomma, l’ozio e il non far nulla erano considerate le vere virtù a cui aspirare. Ovviamente, ciò potevano permetterselo solo i nobili e il Clero.
I borghesi che avevano successo negli affari o nel lavoro (panettiere, fabbro, sarto ecc.) non erano comunque visti di buon occhio, perché ritenuti “poveri” sotto il profilo morale e spirituale.
Il lavoro a seguito dell’industrializzazione della società
Concluso il Medioevo, ecco che in Italia abbiamo il Rinascimento, senza ombra di dubbio un periodo decisamente “positivo” e “stimolante” per i nostri antenati italici.
Il lavoro torna ad essere una virtù e, complici anche le scoperte, invenzioni, deduzioni di grandi personaggi dell’epoca (Da Vinci, giusto per citarne uno), aumentò il benessere collettivo.
Diciamo che tutto proseguì in modo abbastanza “lineare”, salvo arrivare all’età moderna.
Infatti, nonostante non vi sia una data precisa (non stiamo parlando di una partita di calcio), le cose cambiarono drasticamente a partire dalla fine del 1700.
Da qui, iniziò un fenomeno, tutt’ora in corso, che possiamo suddividere in 3 grandi fasi:
- Prima Rivoluzione Industriale
- Seconda Rivoluzione Industriale
- Terza Rivoluzione Industriale
Insomma, per secoli l’uomo ha dovuto “fare i conti” con determinati limiti derivati dall’arretratezza tecnologica.
Limiti che, però, sono stati superati piuttosto velocemente, a partire da un’importantissima invenzione, ossia la macchina a vapore.
1. Prima Rivoluzione Industriale
La Prima Rivoluzione industriale che contribuì a cambiare per sempre il mondo del lavoro avvenne intorno al 1760 in Gran Bretagna.
All’epoca, l’economia di tale paese era basta, per lo più sull’agricoltura e, in minima parte, sull’artigianato, piuttosto che il commercio.
Tutto cambiò, per l’appunto, con l’arrivo della macchina a vapore. Inizialmente, fu usata per azionare le pompe con cui aspirare l’acqua da gallerie e pozzi minerari.
Ci volle poco, però, per impiegare la macchina a vapore anche in altri ambiti, specie a seguito dell’invenzione della “biella-manovella” di James Watt (esatto, lo stesso che “da il nome” all’unità di misura della potenza elettrica).
Quest’ultima, era in grado di trasformare il moto rotatorio nel moto a stantuffo.
Detto ciò, la Prima Rivoluzione Industriale coincide anche con la prima grande rivoluzione demografica, che vide lo spostamento in massa dalle campagne, alle città.
2. Seconda Rivoluzione Industriale
Il mondo del lavoro vide un’ulteriore grande trasformazione, a partire proprio dalla Seconda Rivoluzione Industriale.
Se la prima è stato il risultato dell’invenzione della macchina a vapore, questa deve il suo inizio all’invenzione e alla diffusione di massa dell’energia elettrica, avvenuta nel 1870 circa.
Poterla produrre grazie a dei macchinari, permetteva di avviare industrie e stabilimenti anche in zone distanti dai corsi d’acqua, di cui, in passato, ne veniva sfruttata la corrente.
Le conseguenze di tutto ciò sono state, a dir poco, “capovolgenti”.
Il fenomeno che vedeva lo spostamento in massa dalle campagne alle città si intensifico ancora di più, dando il via ad una forte espansione urbana.
Chiaramente, ci furono grandi ripercussioni al sul piano sociale. Fino ad allora, infatti, si tendeva a fare molti figli, proprio per avere “più braccia” da mettere a lavorare nei campi.
A partire dalla Seconda Rivoluzione Industriale, il tasso di natalità è diminuito ma, al tempo stesso, si è allungata l’aspettativa di vita media.
3. Terza Rivoluzione Industriale
Tra i cambiamenti epocali del mondo del lavoro non possiamo non citare quello provocato dalla Terza Rivoluzione Industriale avvenuta, più o meno, 1970.
Cosa successe all’epoca? Fu inventata e lanciata quella cosa che oggi conosciamo con il nome di “rete Internet”.
Eh già, per la prima volta in assoluto, l’umanità si è ritrovata tra le mani un’invenzione realmente in grado di abbattere le barriere fisiche dello spazio e del tempo.
Certo, dagli anni ’70 ad oggi Internet è cambiato parecchio, nonostante il meccanismo “di fondo” sia sempre lo stesso.
In altre parole, si tratta di sfruttare la rete telefonica per scambiare anche metadati qualsiasi altro tipo di file digitale.
Comunque sia, Internet ha dato via anche ad un ennesimo e nuovo fenomeno sociale, ovvero la Globalizzazione.
Difatti, oggi possiamo vedere in tempo reale cosa succede dall’altra parte del mondo, così come comprare/vendere beni e servizi prodotti in una determinata area, senza, però, doverci andare fisicamente.
Il mondo del lavoro odierno: come funziona nel 2024 e quali prospettive
Attualmente, possiamo considerarci all’interno di una fase di transizione. La Terza Rivoluzione industriale sta facendo il suo “decorso” e, presto ne inizierà un’altra.
Quindi, chi oggi si sta affacciando al mondo del lavoro, può, giustamente, avere forti dubbi e perplessità, specie in merito a quello che sarà il futuro.
Siccome quello che stiamo vivendo è un periodo davvero cruciale, abbiamo deciso di suddividere la nostra analisi in queste 2 sotto-fasi:
- Situazione attuale
- Quarta Rivoluzione Industriale
Siamo sinceri. Nessuno sarà mai in grado di predire il futuro con la massima precisione.
Per questo, dunque, ci limitiamo a fare solo delle mere ipotesi, tenendo conto, però, di quelli che sono i fatti oggettivi riguardanti il presente.
1. Situazione attuale
Per quanto riguarda il mondo del lavoro riferito alla situazione attuale del 2024, possiamo dire che, per certi versi, ci troviamo in un periodo piuttosto favorevole.
L’Internet di cui disponiamo oggi è di gran lunga più “potente”, anche solo rispetto a pochi anni fa.
Giusto per darti qualche cifra, oggi “viaggiamo” circa 2700 volte più veloci di quanto si faceva negli anni ’90.
In pratica, grazie alla rete odierna possiamo scambiare di tutto, così come comunicare in tempo reale tramite video-chiamate e, persino, trasmettere in streaming con alta definizione.
Tutto ciò ha dato vita ai fenomeni di Smart Working e Remote Working, che, per sommi capi, hanno permesso a diverse figure professionali di svolgere le proprie mansioni da casa o in qualsiasi altro luogo, ovvero di lavorare online come spiegato nella nostra guida di approfondimento
Ovviamente, al tempo stesso la rete ha favorito anche ulteriori modelli di business, come, per l’appunto, l’e-commerce, piuttosto che le rendite passive.
Da un lato l’Internet di oggi ha, sicuramente, provocato un aumento esponenziale della concorrenza ma, al tempo stesso, ha fatto si che si aprissero nuove “strade” e nuove possibilità di guadagno.
2. Quarta Rivoluzione Industriale
Come si evolverà il mondo del lavoro nel futuro prossimo? Nessuno lo sa ma, comunque, possiamo farci un’idea di quello che potrebbe accadere.
Tecnicamente, la Quarta Rivoluzione Industriale non è ancora iniziata, ma siamo “lì lì”.
Molto semplicemente, si tratta di un’ipotetica svolta che vedrebbe la tecnologia, ovvero l’Intelligenza Artificiale come “padrona” indiscussa dell’intera umanità.
Sebbene non venga detto esplicitamente, la Quarta Rivoluzione Industriale consisterebbe nella sostituzione dell’uomo da parte delle macchine, comandate dall’Intelligenza Artificiale.
Ci rendiamo conto che possa sembrare la trama di un film distopico di fantascienza.
Purtroppo, però, è la realtà, dal momento che uno dei maggiori propugnatori della Quarta Rivoluzione Industriale – un certo Klaus Schwab, presidente del “World Economic Forum” – dichiarò testualmente: “Non avrai nulla e sarai felice”.
Questo, riferito ad un ipotetico futuro in cui l’essere umano non deve più lavorare, né, tantomeno, preoccuparsi di farsi assumere, perché i costi per la sopravvivenza verrebbero sostenuti da una sorta di “reddito universale” erogato secondo un modello di credito sociale cinese.
Chiaramente, se all’essere umano non viene concesso di lavorare, non può più nemmeno essere proprietario di qualcosa, diventando un mero “locatore” di tutto, a cominciare dall’abitazione.
Come entrare nel mondo del lavoro nel 2024: consigli pratici
Speriamo che non avvenga mai la Quarta Rivoluzione Industriale e che personaggi come Klaus Schwab vengano internati in apposite strutture psichiatriche.
Tornando al mondo del lavoro nel 2024, se stai cercando un nuovo impiego, ecco tutte le fasi da attraversare:
- Formazione
- Pratica
- Ricerca
- Organizzazione
Arrivati a questo punto, avrai già sicuramente intuito che più aumenta il livello tecnologico, più veloci avvengono i cambiamenti socio-economici.
Nonostante ciò, ci sono ancora diverse persone – specialmente i più giovani – che si approcciano al mondo del lavoro come si faceva 10 anni fa.
Considera tale periodo come “preistoria”, visto che oggigiorno le cose funzionano in modo ben diverso.
Insomma, una volta bastava avere il “pezzo di carta”, inviare curriculum a destra e manca e sperare di venir contatti al più presto.
Sebbene ci siano ancora delle realtà che operano in questo modo, la maggior parte si sta orientando verso una maggiore “praticità” e “dinamicità”.
1. Formazione
Se vuoi entrare con successo nel mondo del lavoro attuale, devi assicurarti di avere un’ottima formazione.
Attenzione, però. Non stiamo parlando del classico “pezzo di carta”, diploma o laurea che sia.
Per carità, va benissimo studiare e ottenere titoli accademici, ma non devi scordarti che ciò equivale solo alla teoria (specialmente in Italia).
Se vuoi iniziare a lavorare sin da subito, ciò che devi avere è anche la pratica.
Il punto focale della questione è proprio questo, ossia entrare già nel lavoro, con almeno un minimo di esperienza concreta. A maggior ragione se stai puntando ai lavori online più pagati di sempre.
A tal proposito, ci sono numerosi “stage” e tirocini a cui partecipare, così come nessuno ti vieta di crearti il tuo portfolio personale, da realizzare anche durante il percorso di studio accademico.
Ad esempio, se sei appassionato di grafica, puoi tranquillamente apriti un sito “vetrina” e pubblicare lì i tuoi lavori.
Per farla breve, ciò che conta nel mondo del lavoro di oggi non è “dove hai studiato”, ma “cosa sai fare”.
2. Pratica
Restando sempre in tema di lavoro nel periodo attuale, conclusa la formazione devi, per l’appunto, passare alla pratica.
In parole povere, una volta capito come svolgere quella data mansione sotto il profilo pratico, il prossimo passo consiste proprio nel prendere la massima confidenza con quest’ultima.
Molto banalmente, devi iniziare a cimentarti con la tua attività a livello professionale e non più nel contesto di uno “stage”, piuttosto che di un tirocinio.
Se hai la “fortuna” di trovare un’azienda disposta ad aiutarti nella tua crescita professionale, fantastico!
In caso contrario, puoi affidarti alla rete e alle sue (quasi) infinite risorse. Nello specifico, esistono i così detti “Marketplace”.
Sono dei siti molto simili ai social network che utilizziamo tutti, ma realizzati appositamente per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro da tutto il mondo.
All’interno di essi puoi proporre i tuoi servizi al prezzo che decidi tu.
Per fare pratica alla svelta, puoi renderti disponibile a lavorare per una tariffa leggermente inferiore a quella di mercato.
Così facendo, acquisirai velocemente nuovi clienti e, pur non riscontrando particolare gratificazione economica, sarai comunque in grado di realizzare un portfolio di tutto rispetto.
Tutto ciò, ovviamente, finalizzato ad un progressivo aumento del tuo onorario, mediante l’acquisizione di nuovi ed ulteriori clienti.
3. Ricerca
Se, anche a seguito della pratica, fossi ancora “in stallo”, adesso è giunto il momento di dedicarsi alla ricerca del lavoro in modo intensivo.
Questo, nel caso tu non voglia aprire il tuo business personale sotto forma di e-commerce (tanto per citare uno dei modelli più noti).
Come già brevemente accennato poco fa, hai a disposizione i migliori “Marketplace” della rete per lavoro Freelance, come, ad esempio, Fiverr e UpWork, ma anche SimplyHired e Freelancer.
È vero, questi siti trattengono una percentuale dal totale pagato dal cliente ma, al tempo stesso, puoi proporre i tuoi servizi gratis.
Non solo, puoi cercare lavoro anche attraverso i classici social network. Certo, consentono di guadagnare in modo diretto mediante la monetizzazione dei contenuti caricati.
Per non parlare di LinkedIn, senz’altro un altro strumento eccezionale per espandere a propria rete di contatti a costo zero.
Al tempo stesso, puoi usarli per farti pubblicità gratuitamente, proprio come stanno facendo tantissimi professionisti dagli ambiti più disparati.
In alternativa, c’è anche la possibilità di aprire pure il proprio sito Internet, ottimizzarlo in ottica SEO e posizionarlo in cima ai risultati di Google e degli altri motori, spesso usati per la ricerca diretta di liberi professionisti.
4. Organizzazione
Tanti credono che, una volta trovato o impostato il proprio lavoro, si possano “tirare i remi in barca”.
In realtà, la vera “fatica” inizia proprio da qui e ciò vale anche per chi intende avviare il proprio Business Online.
Devi sapere, infatti, che sono diversi i fattori che determinano il successo nell’ambito lavorativo. Tra questi c’è, senza ombra di dubbio, l’organizzazione.
Pensa che, in certi casi, è proprio questa a fare la differenza.
Insomma, l’organizzazione è la fase che consente di ottimizzare sia i tempi, che gli sforzi, permettendoci, quindi, di “fare di più” a parità di tempo.
Ciò, anche grazie al fatto che, scandendo ogni singolo momento della propria giornata lavorativa, si evitano inutili sprechi di tempo che equivarrebbero, a tutti gli effetti, ad una perdita di possibili entrate economiche.
L’essere umano e il lavoro: considerazioni finali
- L’attività che oggi tutti conosciamo come “lavoro” ha avuto una lenta evoluzione nel corso dei diversi millenni.
- Nell’era preistorica, l’uomo (ma anche la donna) erano quotidianamente impegnati in attività finalizzate all’auto-sussistenza diretta, come caccia, pesca e raccolta di specie vegetali selvatiche.
- A seguito dell’invenzione dei metalli, il genere umano ha visto un incremento delle prospettive di vita, tali per cui è nato il fenomeno del baratto.
- Da qui in poi, dunque, pur continuando a provvedere all’auto-sussistenza, l’uomo ha iniziato a compiere determinate azioni anche al fine di ottenere qualcosa da scambiare, fino all’avvento della moneta come mezzo di scambio.
- Tuttavia, il vero cambiamento epocale di cui si notano ancora gli “strascichi”, è stato il complesso di Rivoluzioni Industriali avvenute negli ultimi 300 anni.
- Prima la macchina del vapore, poi la scoperta e diffusione di massa dell’elettricità e, infine, l’avvento di Internet, arrivato all’attuale livello tecnologico.
- Alcuni vorrebbero che si verificasse anche la quarta, ossia la completa sostituzione dell’uomo da parte delle macchine nella stra grande maggioranza degli impieghi lavorativi.
- Per fortuna, non ci siamo ancora arrivati ma, in compenso, l’attuale mercato del lavoro è estremamente competitivo.
- A differenza anche solo di pochi anni fa, oggi non conta il titolo di studio in sé, quanto le reali capacità pratiche.
- Non solo, oggi è di primaria importanza anche saper usare il web a vantaggio della propria carriera: dall’espansione della propria rete di contatti, fino alla stipula di veri e propri contratti di lavoro (o collaborazione).